Equos Mondo Trotto 3

7 Luglio 2022
1 minuto di lettura

«Nel trotto dei “ragionieri” specialisti di tattiche sonnifere, il 49enne driver Pippo Gubellini inscena una guidata d’altri tempi, e d’altra foga, alle redini del trottatore indigeno Voltaire Gifont nel Premio Encat, che da giovanissimo era stato (29 anni fa con Gainsford) anche il primo del centinaio di gran premi vinti dal figlio dell’indimenticato Edy Gubellini».
Così aveva scritto sul Corriere della Sera di lunedì 18 febbraio 2019 Luigi Ferrarella, descrivendo una brillante vittoria di Pietro “Pippo” Gubellini, ospite di Filippo Brusa nella terza puntata di Mondo Trotto.
Le parole del giornalista bene rappresentano la classe e il carisma del driver, che compirà 53 anni il 24 luglio. A una manciata di giorni dal suo compleanno, Pippo si racconta, parlando delle sue prospettive («punto a stare sul sulky il più possibile»), delle vittorie e dei cavalli del cuore, come Mago d’Amore, con cui in passato aveva vinto facendo beneficenza.
Non manca il ricordo delle sue illustri radici: il nonno Pietro, da cui ha ereditato il nome, è stato il fantino di Nearco, vincitore del Gran Prix de Paris del 1938, ed è morto in corsa a San Siro, cadendo sullo steccato della dirittura d’arrivo (un medico non si era accorto che una costola rotta gli aveva perforato il polmone); il papà Edoardo – per tutti Edy, rimasto orfano ad appena nove anni, dopo aver provato a diventare un fantino, ha scelto il trotto, togliendosi enormi soddisfazioni come driver.
La trasmissione prosegue quindi con un viaggio in provincia di Novara, a Divignano, per incontrare l’allenatore Mauro Baroncini e poi tocca al giornalista Vieri Berti approfondire il tema dei «cavalli ricollocati», mentre Ettore Barbetta, altra preziosa firma di Trotto&Turf, ricorda il mezzo secolo dell’Union Européenne du Trot, associazione promotrice «di gare di trotto e allevamento di cavalli in Europa».

Archivi

Non perderti