Alla scoperta dell’America – Aste di primavera

16 Aprile 2021
1 minuto di lettura

All’indomani della puntata dedicata al modello promosso da France Galop, la società organizzatrice delle corse francesi che cerca di valorizzare le donne, concedendo alle fantine un discarico di un chilo e mezzo, in Inghilterra, sabato 10 aprile 2021, Rachael Blackmore ha scritto la storia, vincendo, in sella a Minella Times, il Grand National di Aintree.
Filippo Brusa e Sara Del Fabbro aprono la novantatreesima puntata di Mondo Galoppo applaudendo proprio la prima fatina a essersi aggiudicata la massacrante corsa in ostacoli che si disputa dal 1839, ma che è stata aperta alle donne solo nel 1975.
Quindi, la linea passa a Paolo Romanelli, erede della dinastia dei Regoli e fondatore di Ital-Cal Horse Management, che, dagli Stati Uniti, parla di una fantina capace di farsi onore in California: Jessica Pyfer ha solo 23 anni ma, nel competitivo meeting di Santa Anita, ha già conquistato brillanti vittorie, competendo alla pari con jockey affermati come, ad esempio, Umberto Rispoli, Mike Smith, Joel Rosario e Flavien Prat.
La seconda parte della trasmissione è dedicata alle aste Obs di Ocala, al via martedì 20 aprile, con oltre milleduecento puledri di due anni in catalogo. Romanelli illustra tutti gli aspetti di queste vendite di purosangue, non concentrandosi però soltanto sull’attualità, ma sciorinando anche aneddoti del suo vissuto: avrebbe potuto scegliere Silver Charm, che invece scartò, per l’aspetto (era «inguardabile e pieno di funghi»), ma poi il grigio si affermò come campione indiscusso, vincendo il Kentucky Derby, le Preakness Stakes e la Dubai World Cup. D’altra parte, fu molto conveniente l’acquisto di Haig Point, preso per conto di Paolo Ferrario della Scuderia Fert, a soli 8 mila dollari: il cavallo vinse il Gran Premio Città di Varese nel 1998.

Archivi

Seguimi

FB in breve

Filippo Brusa, giornalista professionista, autore e conduttore televisivo, promuove iniziative editoriali legate all’ambito culturale, sportivo ed enogastronomico, applica il giornalismo come strumento per comprendere il mondo e lotta contro ogni censura, contro l’ipocrisia del politically correct, contro il mostro soffocante del luogo comune e contro la sopraffazione del «pensiero unico».

Non perderti