Nell’ottantatreesima puntata di BiancoRossiNews, Filippo Brusa si occupa della Società Varesina di Ginnastica e Scherma, la più antica istituzione sportiva della città (insieme alla Società Varesina Incremento Corse Cavalli), in attività dal 1878.
Con la presidente Tiziana Misseri, e con Bruno Franceschetti, ex ginnasta e allenatore di Jury Chechi, intervengono in studio anche Giulia e Sara Antoniotti, gemelle e promesse della ginnastica italiana, accompagnate dall’istruttrice Laura Paoli.
La Varesina: 142 anni in palestra
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Ho guardato ed ascoltato tutta l’intervista e non sono per nulla d’accordo con l’affermazione che attribuisce la colpa della riduzione di numero degli iscritti della sezione ginnastica al fatto che “ci sono sempre meno atleti disposti a sacrificare”…..
Credo che molti, come me, avrebbero tanto da obiettare in merito, soprattutto molte ragazze…. Tutte quelle ragazze che fin dalla prima infanzia hanno SACRIFICATO QUOTIDIANAMENTE giochi, amici e tempo libero per allenarsi in palestra e che, una volta adolescenti, in seguito a infortuni o problemi fisici sono state scartate, invece di essere aiutate nella ripresa.
Non è certo un percorso facile, richiede davvero molto impegno e SACRIFICIO (anche economico) sia da parte delle ginnaste sia da parte delle loro famiglie, ma è troppo comodo nascondersi dietro i soliti luoghi comuni….
Ci vorrebbe invece una gestione societaria più competente, che invece di considerare solo gli individualismi fosse anche capace di lavorare per un progetto di squadra coltivando e facendo crescere un gruppo; che investisse nei suoi ginnasti e nelle sue ginnaste di sempre, invece di escluderle senza esitazioni per ripartire dalle nuove leve alla ricerca di singoli fenomeni…
Se le bambine vengono selezionate a 4-5 anni tra i corsi di formativa per seguire un percorso agonistico, allenate 3-4 ore quotidianamente 6 giorni su 7, ma poi vengono accantonate dopo una decina di anni e dirottate verso altri percorsi, è normale che abbandonino: non perchè non siano disposte a SACRIFICARE, ma perché viene tolto loro l’obiettivo per il quale lavorano da una vita!!!
Ricercare esclusivamente singoli fuoriclasse e che per giunta non subiscano mai infortuni (che in questo sport sono all’ordine del giorno) così da non dover rallentare il ritmo di allenamento, porta inevitabilmente ad una riduzione di numeri…..
Così sì parte con un buon numero di agoniste Allieve, ma spesso così poche Junior e Senior da non riuscire a formare una squadra.
Senza contare il fatto che, alla luce delle esperienze poco gratificanti di cui sopra, che diventano poi di dominio pubblico, il genitore medio diviene sempre più restío a fare intraprendere alla propria bambina un percorso agonistico nella ginnastica artistica.
Scusate l’intervento ma mi sembrava una precisazione doverosa nei confronti di tutte le ginnaste che per molti anni hanno SACRIFICATO tanto e che avrebbero continuato volentieri a SACRIFICARE tanto se solo gliene fosse stata data l’opportunità!
Grazie per la sua testimonianza. Sarei lieto di dedicarle una trasmissione, approfondendo questo tema molto interessante. Mi faccia sapere quando possiamo incontrarci. Grazie. Filippo Brusa