Un magnifico Frankie per un Grande Gatsby

domenica 3 Aprile 2022
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Il Prato degli Escoli – disegnato da Leopoldo II di Lorena nel 1829 – aveva vissuto la prima giornata di corse nel 1854, il 3 di aprile. 168 anni dopo, lo stesso giorno, la pista di San Rossore è stata accarezzata dal tocco magico del fantino numero uno al mondo, che ha infiammato un pubblico caldo, competente e appassionatissimo: Lanfranco Dettori si è aggiudicato l’edizione 132 del Premio Pisa, in sella al Grande Gatsby, tre anni figlio di Churcill e Irene Watts.
Il baio, che porta il nome di un celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald, ha scritto un capitolo di spessore per l’ippodromo di Pisa, dove è imbattuto, perché il portacolori di Guido Berardelli ha regalato al super vincente Frankie una delle poche corse che ancora gli mancavano. In una indimenticabile giornata di festa, davanti a cinquemila persone, il galoppo italiano ha esaltato così la sua favola. Una magia, connubio tra grazia e movimento, che esprime la vera e grande bellezza del purosangue, modello estetico assoluto.
Nello speciale realizzato da Equos – in collaborazione con il Mipaaf – potete rivivere le atmosfere di una giornata speciale e ascoltare le idee per il futuro dell’ippica nazionale, raccolte nella serie di interviste a Eugenio Giani (presidente della Regione Toscana), Michele Conti (sindaco di Pisa), Marcello Lazzeri (consigliere del Comune di Pisa con delega all’ippica), Emiliano Piccioni (direttore generale dell’ippodromo di Pisa), Renzo Castelli (giornalista e scrittore), Elio Pautasso (presidente di Federippodromi), Nicola Casati (gentleman rider vicepresidente di Ang), Franca Vittadini (Razza Dormello Olgiata) e Tiziana Sozzi (ex fantina).
Non manca la voce di Lanfranco Dettori e degli altri vincitori del Premio Pisa: Cristiana Brivio Sforza, Endo Botti, Guido e Stefano Berardelli.

FB in breve

Filippo Brusa, giornalista professionista, autore e conduttore televisivo, promuove iniziative editoriali legate all’ambito culturale, sportivo ed enogastronomico, applica il giornalismo come strumento per comprendere il mondo e lotta contro ogni censura, contro l’ipocrisia del politicamente corretto, contro il mostro soffocante del luogo comune e contro la sopraffazione del «pensiero unico».

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